The Washington Post, intrusione di hacker e furto di dati sensibili

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La Mandiant, un’azienda americana che opera nel campo della sicurezza informatica, ha scoperto l’ennesimo furto di dati sensibili ai danni di uno dei più importanti giornali statunitensi.

Per il The Washington Post è il terzo attacco informatico subito in tre anni, in tutti i casi gli hacker sono riusciti a violare per più giorni i sistemi di sicurezza “bucando” i loro server raccogliendo informazioni dai loro database. Non si conoscono i danni reali causati dagli hacker, ma è certo che almeno i dati d’accesso (nome utente, password) dei dipendenti sono stati rubati. Al momento quello che preoccupa Jeff Bezos, editore del quotidiano, fondatore e CEO di Amazon, è la possibilità che gli hacker siano riusciti ad impadronirsi anche dei dati delle carte di credito dei propri abbonati e dei loro dati anagrafici.

Quello dell’hacking ai danni dei mezzi d’informazione, è un trend che si ripete e che negli ultimi mesi ha colpito anche altri importanti quotidiani nel mondo come il New York Times, il The Guardian, il Daily Telegraph, il Financial Times e l’Associated Press.

Al momento nessuna organizzazione ha rivendicato l’attacco informatico, anche se gli inquirenti sospettano che dietro a tutto questo ci sia ancora una volta la SEA (Syrian Electronic Army).

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